Dichiarazioni di Bracciali, Eliodori e Gallo
«Un grazie a tutti gli operatori sanitari e sociali che non si sono risparmiati nel mettersi a disposizione delle famiglie – dice Matteo Bracciali, segretario comunale PD Arezzo. La nostra posizione è chiara: l’obbligo vaccinale è l’unica soluzione possibile per uscire da questa morsa e le scelte del Governo va nella giusta direzione. Quindi sostegno da parte di tutta la nostra comunità politica a tutti coloro che si stanno adoperando ad organizzare e rispondere alle domande degli aretini. A questo proposito metteremo a disposizione i nostri canali social e i nostri circoli sul territorio comunale per dare corrette informazioni e dare un piccolo contributo per uscire più velocemente da questa difficile fase».
L’anno è iniziato come la fine del 2021. «Il 2022 è anche l’anno del Pnrr – continua Sofia Eliodori, vicesegretario comunale PD Arezzo. Purtroppo, se non a parole, ad oggi non esiste un tavolo di coordinamento a livello locale per quanto riguarda i progetti che investiranno la nostra città nei prossimi mesi e anni. Su scuole e palestre, ad esempio, ci sono risorse importanti messe a bando per i Comuni ma mancano idee e progetti. Il Partito Democratico è pronto a collaborare con le istituzioni in questo senso. Inoltre, abbiamo studiato e redatto un Manifesto Green per Arezzo, con proposte e progetti per il territorio che dovranno necessariamente seguire il paradigma della sostenibilità ambientale: per una città nuova, ecologica e tecnologica che sappia adeguarsi alle necessità dei cittadini».
Situazione economica e sociale che ha bisogno di una ripartenza. «La situazione pandemica genera già un calo dei consumi – conclude Filippo Gallo, vicesegretario comunale PD Arezzo. Questo fatto, unito al rincaro dell’energia e ad un elevato valore di inflazione sono ingredienti critici che possono riscaldare il clima sociale. Il comune può essere elemento perequativo rimodulando le addizionali comunali a favore dei redditi bassi non favorite da rimodulazione Irpef nazionale e da assegno unico, e facendosi parte attiva nel richiedere ristori per autonomi le cui entrate siano state ridotte dall’emergenza coronavirus».