Dichiarazione di Filippo Gallo, vicesegretario Pd Arezzo
La situazione è delicata, non serve neanche troppo ribadirlo. E che gli impatti dell’instabilità del sistema, messo a dura prova dalla pandemia prima e dalla guerra poi, siano robusti e presenti nella nostra vita è altrettanto verificabile.
L’aretino medio ha già visto i rincari nel fare il pieno alla propria auto ed apre le buste con le bollette con un senso di brivido che non provava da tempo. Le imprese nostrane, da quelle orafe in prima linea a tutta la filiera produttiva, hanno già imparato a fare i conti con i rincari delle materie prime.
Il PD nazionale ha già fatto le sue proposte, dall’assegno energetico alle famiglie e imprese, alla riduzione delle accise, al sostegno agli autotrasportatori, eroi del periodo più duro della pandemia ed oggi a serio rischio lavoro.
Localmente ci aggiungiamo due preoccupazioni. La prima è che con la fine dell’emergenza pandemica prevista il 31/03, tornerà la possibilità di licenziare, ed in questo momento di crisi differente ed esogena, abbiamo una preoccupazione di fondo su cosa questo possa comportare. La seconda è che il sistema aretino, votato ad un sistema di trasformazione di materiali paghi il conto due volte più salato: per il rincaro delle materie prime e per l’alta necessità energetica che contraddistingue la nostra media industria.
Proponiamo alla maggioranza di istituire un tavolo condiviso con le associazioni produttive e di categoria, con i sindacati con lo scopo di monitorare e prevenire le situazioni di crisi che dovessero manifestarsi nelle prossime settimane. Torniamo a parlare di lavoro e di sviluppo per tutti i cittadini, senza per forza dover ricorrere ad uno stato di emergenza, perché in quel momento è già troppo tardi.