La vita amministrativa non si ferma, neanche al tempo del Covid-19, in un clima di preoccupazione ed isolamento che tutti stiamo vivendo. Il Consiglio Provinciale si è riunito lontano dalla bellezza e dalla solennità della Sala dei Grandi, in un collegamento a distanza mediato da uno schermo e una tastiera. In altre situazioni l’avrebbero chiamata modernità, o perlomeno sperimentazione dell’innovazione, oggi invece appare l’unica possibilità per far procedere in qualche maniera la vita del paese anche a distanza, con forme forse ancora un po’ farraginose ma quanto mai efficaci.
Alle nove e trentacinque dell’ultimo venerdì di marzo l’inno di Mameli, metallico e distorto nella riproduzione domestica delle singole macchine ma mai così toccante, ha come da abitudine dato vita all’anomala seduta. I consiglieri al gran completo hanno così votato l’importante ordine del giorno, in un susseguirsi composto di sintetiche espressioni verbali di singoli pareri. In altri momenti la minoranza avrebbe fatto di tutto per rinviare il consiglio, avendo così modo di entrare nelle pieghe di un atto fondamentale come il bilancio dell’ente e per contribuire attraverso proposte puntuali ad incidere concretamente.
Oggi il gruppo Centro Sinistra per Arezzo ha fatto un’altra scelta di campo, decidendo di stare un passo in disparte per il bene del paese, per cercare di agevolare quanto possibile il lavoro di chi amministra. Un passo in disparte che non significa stare fuori, ma assumersi in pieno una grande responsabilità che questa complessa situazione sta chiedendo a tutti noi. L’astensione al bilancio è l’affermazione di una sospensione momentanea della battaglia politica in un periodo di piena emergenza che richiede unità, disponibilità e spirito di servizio. La volontà dichiarata è quella di fare ognuno la propria parte per garantire normalità in una situazione che normale non è, permettendo all’ente di immettere nel sistema liquidità finanziaria a favore dei vari soggetti economici che già sono in sofferenza nel pieno di questa emergenza sanitaria. Una scelta di campo che mette sempre al centro i problemi e le esigenze dei cittadini, che hanno oggi come non mai bisogno di risposte concrete.
Crediamo fortemente che questa pace istituzionale possa essere messa a servizio delle comunità, in un tempo in cui tutti noi riflettiamo quotidianamente sulle tante certezze che avevamo e che ora non ci sono più. I cittadini sentono il bisogno di risposte unitarie, sobrietà e compostezza. Cercano guide credibili e di certo, quando tutto sarà passato, riusciranno bene a mettere a fuoco chi invece ha utilizzato questo spaesamento collettivo per imboccare in modo ossessivo le strade del consenso e della propaganda.
Ringraziamo tutto il personale della Provincia per il lavoro fatto e per la capacità di trovare strade nuove che ci hanno permesso di continuare ad esercitare la democrazia e la partecipazione. Grazie a tutti i Sindaci della nostra Provincia, sempre in prima linea e costante punto di riferimento per ogni cittadino, chiamati ad un ulteriore sforzo di disponibilità e di confronto per intraprendere costantemente la migliore scelta possibile.
Il pensiero più grande però va al personale sanitario, per la dedizione, l’impegno e la competenza con cui stanno tutelando il massimo bene pubblico, ovvero la nostra salute.