Il disagio giovanile anche ad Arezzo è in forte aumento da tempo ed in tutte le sue componenti e manifestazioni: psicologica, relazionale, comportamentale. Un disagio che dopo il lockdown si è fatto esplosivo. Ne sono il segno le baby-gang, le risse sempre più frequenti e l’aumento dell’uso ed abuso di alcool e sostanze stupefacenti che coinvolge un numero elevato di giovani e adolescenti, ragazzini e ragazzine anche di 12-14 anni, che spesso finiscono in coma etilico, con numerosi ricoveri al Pronto Soccorso.
Accanto a ciò si registrano sia l’aumento delle richieste di aiuto ai servizi di salute mentale, dell’abbandono scolastico che è di circa il 22%, dei reati legati ai social come la pedopornografica.
A fronte di ciò anche famiglie sempre più fragili, aumento di separazioni e divorzi, famiglie mono genitoriali che avrebbero sempre più bisogno di servizi ed attività di sostegno alla genitorialità per adempiere al loro ruolo educativo nei confronti dei figli che dal Comune, che pure ha un Assessore alla famiglia, non ha nessuna risposta o collaborazione.
Come risulta non avere nessuna collaborazione il SERD che pur avendo in carico un numero di circa 1000 persone del territorio aretino, è lasciato solo di fronte al disagio crescente, sempre più complesso ed esplosivo che riguarda l’uso e l’abuso di alcool e sostanze stupefacenti. Il Comune di Arezzo è silente di fronte al lavoro che gli compete, cioè la prevenzione del disagio e la promozione del ben-essere.
Una Comune ed una Vicesindaco con delega alla famiglia, colpevoli anche di aver ridotto sia l’attività dello Spazio Famiglia di sostegno alla genitorialità e della collaborazione con la ASL, ma anche del lavoro esistente da anni con le Istituzioni scolastiche all’interno delle quali gruppi di insegnanti debitamente formati interagivano con i genitori in difficoltà, offrendo adeguato percorso di sostegno.
Una Vicesindaco con delega alla famiglia che in una trasmissione ebbe a dire qualche mese fa, rispondendo a chi gli chiedeva cosa potesse fare il Comune sulla questione delle russe e delle baby-gang, che le Istituzioni non sono badanti e che tutto ciò riguarda le famiglie.
Un Comune che sfugge alle proprie responsabilità di prevenzione e collaborazione con le Istituzioni competenti, a partire dal SERD, ed affronta colpevolmente l’emergenza sociale dell’uso ed abuso dell’alcool e delle sostanze stupefacenti solo come “questione di decoro e di ordine pubblico.
Si tratta invece del benessere e della salute di un numero elevatissimo di adolescenti e giovani la cui vita, il cui presente e futuro è responsabilità anche dell’Amministrazione Comunale che invece, finora, risulta essere sorda e cieca.