La Vicesindaco Tanti attacca in modo scomposto l’opposizione sul tema Fondazioni. E lo fa con arroganza, rifuggendo dal confronto trasparente su una scelta di cui non ha mai spiegato in modo chiaro contenuti ed obbiettivi. Perché ha paura del confronto? Perché teme che i cittadini siano informati? Di certo c’è che con la Fondazione avverrà la privatizzazione di nidi, scuole materne e politiche sociali. Uno stravolgimento profondo nella vita di tutti gli aretini, di cui la grande maggioranza non conosce il rischio, proprio perché l’Assessore Tanti si è ben guardata dall’informazione in modo trasparente tutta la cittadinanza così come i Consiglieri Comunali.
Se si ha paura di informare correttamente e con trasparenza, di solito è perché si ha o poco rispetto dei propri cittadini la coscienza poco tranquilla. Dica l’assessore Tanti perché ad esempio, visto che dice che il Terzo settore è d’accordo, perché non lo ha consultato come prevede la normativa e cioè in modo collegiale, preferendo incontrarli uno ad uno, separatamente, quasi come in un una trattativa privata di dubbia legittimità e che inoltre potrebbe aver costretto alcuni a dire di sì anche per non perdere la gestione di servizi ed attività e quindi mettere a rischio i propri dipendenti?
Inoltre, diciamo con chiarezza che Tanti racconta balle quando dice che la sinistra quando tornerà a governare la città potrà sciogliere la Fondazione. Sa infatti benissimo che ciò è difficilissimo e che tutte le casistiche dimostrano che MAI, il patrimonio attribuito dal Comune alla Fondazione torna indietro se non in minima parte. Dica l’Assessora quanto ammonta il valore immobiliare che ospita nidi, scuole materne, attività e servizi sociali. Così come il patrimonio dell’Istituto Fossombroni, Fraternita dei Laici, Aliotti e Thevenin che vengono indicati come partner d progetto Fondazioni.
La città deve sapere il rischio che corre anche in tal senso. Il patrimonio del Comune e delle sue partecipate è frutto del lavoro di decenni, ed è patrimonio di tutta la collettività e non di chi temporaneamente governa e li espone a rischio.
La Fondazione non è ancora concretezza, ma ciò che è evidenza è il fallimento dell’operato dei 6 anni di amministrazione della Tanti: nessuna lettura dei bisogni delle persone su cui fondare una seria e verificabile programmazione ed azione: dagli anziani, ai minori, adolescenti famiglie mononucleari e monoreddito. Di quali attività, sostegni e servizi hanno bisogno? Come sono mutati i bisogni delle famiglie rispetto alle politiche e servizi educativi? Tutto fermo ed immutato nonostante normative e finanziamenti regionali e nazionali.
Tutto fermo, ingessato, con uffici ridotti al l’osso in termini di personale amministrativo, ma anche di figure dedicate alla progettazione che negli anni precedenti all’arrivo della Giunta Ghinelli elaboravano progetti ed azioni all’altezza dei vecchi e nuovi bisogni.
Un fallimento totale che con la Fondazione non potrà che peggiorare: sarà la Fondazione a stabilire regole di accesso, costi dei servizi. Ed i cittadini? Non avranno nessuna voce in capitolo. Così come non avranno voce e ruolo il Consiglio Comunale ed i consiglieri.