Donato Caporali (Pd): “il Sindaco farà perdere ad Arezzo anche la storica occasione PNRR. Le soluzioni invece esistono per quest’area”
L’amministrazione comunale ha annunciato di voler utilizzare i fondi, se mai arriveranno ad Arezzo, del PNRR per opere che aveva programmato da molto tempo. L’idea sembra quindi quella di dare sostanza a vecchi progetti. Opere di piccolo cabotaggio, che non produrranno lavoro o opportunità di sviluppo per la nostra città. Dal Baldaccio alla stazione si propone poco più di un restyling degli spazi esistenti condito di nuova edificazione. Nonostante gli innumerevoli bandi perduti, l’amministrazione Ghinelli, persevera quindi nell’errore di pretendere, da enti sovraordinati, che un bando o un piano finanzino opere che con esso non hanno alcun legame. Il PNRR dovrebbe servire non tanto per rifare qualche piazza, strada o palazzo, ma per garantire alla città uno sviluppo futuro basato su investimenti nel digitale, infrastrutture sul sociale, sulla sanità, sull’ambiente e sulla green economy, in sostanza per finanziare una visione strategica di ripresa e resilienza di cui l’attuale amministrazione è sprovvista.
La giunta Ghinelli è incapace di costruire e condividere attraverso la partecipazione e la coprogettazione con la città una strategia efficace che permetta di utilizzare i fondi PNRR per rispondere ai bisogni della cittadinanza e progetti di ampio respiro che restituiscano e recuperino aree dismesse o degradate per l’Arezzo del futuro. Alle porte di Arezzo c’è un area di 120 ettari, su cui negli anni si son fatte roboanti proposte, di cui rimane solo l’eco essendo purtroppo finita nel dimenticatoio; che attende da 50 anni una riconversione ambientale ed ecologica. Stiamo parlando dell’ex-triangolo della Cave.
Sarebbero necessari progetti innovativi interdisciplinari per intercettare i fondi del PNRR, per creare lavoro e produrre energia pulita (su questo, un importante ruolo di partnership industriale, potrebbe essere svolto da Estra) restituendo l’ex-triangolo delle cave alla fruibilità di tutti gli aretini. In altre parti d’Italia, anche in provincia di Arezzo, ad aree di questo tipo è stata restituita nuova vita con partnership pubblico-private e fondi europei. Sono state realizzate opere, di cui Arezzo è sprovvista e che proprio nell’ex triangolo delle cave potrebbero trovare collocazione, quali glamping, parchi fotovoltaici, teatri all’aperto, impianti per discipline sportive ecologicamente compatibili come il golf (attrazione turistica di interesse internazionale) e il cross country/ciclocross, aree per lo svago e il tempo libero.
Purtroppo è facile prevedere che Ghinelli farà perdere ad Arezzo anche questa occasione per la conversione ecologica e sostenibile dell’ex triangolo delle cave perché la sua amministrazione continua a lasciare Arezzo in balia delle onde.