Dichiarazione Gruppo consiliare PD, Comune di Arezzo
Siamo all’11 giugno e ancora le famiglie non sanno se e per quanto tempo il Comune, eventualmente, prolungherà gli orari dei servizi per l’infanzia. Tutto ciò è ancora più grave visto che i posti dovrebbero essere solo 55 in tutto il comune di Arezzo e che anche l’anno scorso sono stati moltissimi i bambini rimasti esclusi.
Solo improvvisazione, nessuna programmazione da parte del Comune e dell’Assessorato alla famiglia guidato dalla Vice Sindaca Tanti.
Nessun rispetto per i genitori che invece necessitano di avere certezze al fine di poter organizzare la gestione dei propri figli, tanto più che sempre meno genitori possono fare affidamento sull’aiuto dei nonni o di altri parenti, tenuto conto anche del cambiamento demografico di cui l’assessora Tanti dovrebbe essere a conoscenza, visto che ha la delega alla famiglia.
Nessun rispetto per i bambini, perché la qualità della loro crescita e il loro benessere dipende anche dalla qualità della vita della propria famiglia. E che serenità può esserci quando quella famiglia non sa cosa l’aspetta, se potrà o non potrà usufruire di un servizio per il quale il Comune ha soldi in bilancio ma che ritarda a far iniziare? E se le risorse assegnate al capitolo di spesa non bastano, ricordiamo che il Comune ha circa 13 milioni di risorse non spese di cui 1 milione di risorse libere da utilizzare come vuole.
Pensa l’Assessora Tanti che sia semplice per un genitore prendere permessi, ferie, in assenza di servizi aperti? Ma in che mondo vive? Scenda dal chiuso delle stanze comunali e faccia i conti con la realtà.
Impari l’Assessora Tanti ad ascoltare i bisogni delle famiglie, a farlo con il dovuto anticipo per capire anche indicativamente il numero delle richiesta, a fare cioè programmazione ed ascolto delle famiglie e dei loro bisogni, anche in termini di orari dei servizi.
Dedichi tempo la ViceSindaca Tanti a dare risposte ai bisogni di bambini e famiglie anziché impegnare le sue giornate a fare polemica politica contro chi sottolinea i problemi non risolti e le chiede ascolto e partecipazione.