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I marchesi delle partecipate. Come Beautiful, peggio di Beautiful

Dichiarazioni di Filippo Gallo, vicecoordinatore PD Arezzo

Ogni puntata che coinvolge la destra aretina di governo nelle partecipate si tinge di giallo, ma forse più che tragedia ormai è commedia dell’arte.

Le idee su Estra sono talmente chiare che i “nostri eroi” non si presentano all’assemblea dei soci sul bilancio, non certo una sede trascurabile: altro danno di immagine notevole nei confronti dei partner. Senza perdere di vista ormai tutto lo sfondo in cui si muovono, sulle note vicende di rilievo penale che vedono alcuni esponenti di spicco ormai farsi una sola domanda esistenzial-morettiana “mi si nota più se non vado o se vado e rimango in disparte?”

Ma la classifica settimanale la scala decisamente il caso Nuove Acque. Dopo settimane di rumors sui giornali, di litigate finte e reali, di scambi di poltrone come fossero figurine, alla fine, si è scherzato, ne parliamo più avanti.

Tutto accade con un clima di fine impero, di caminetti ristretti e poco chiari (e opportuni) con il solo compito di spartirsi poltrone e sottopoltrone. Ormai anche i cuscini son prenotati.

Senza uno straccio di idea politica ed industriale di rilancio o di sostegno a imprese e privati, mentre aleggia sullo sfondo il tema della multiservizi. Come se tutto questo non fosse importante i cittadini, come se non arrivassero, e pesanti, le bollette su gas & soci.

Tutti noi meriteremmo altro, di cambiare pagina, di pretendere serietà e responsabilità.
Ma la risposta è sempre quella del Marchese del Grillo: “Io so io, e voi nun siete..”.